Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13880 del 24 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13880PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'acquisizione di dichiarazioni di un coimputato deceduto, resa impossibile dalla sua morte sopravvenuta, è consentita ai sensi dell'art. 513 comma 2 c.p.p. anche in assenza del consenso della difesa dell'imputato raggiunto dalle accuse, purché risulti accertata l'oggettiva impossibilità di ripetizione dell'atto, valutata in relazione alle concrete circostanze di fatto, senza che l'età avanzata o lo stato di malattia del dichiarante siano di per sé sufficienti a dimostrare tale impossibilità, essendo necessario verificare la prevedibilità dell'evento morte in tempi ravvicinati. L'utilizzazione di tali dichiarazioni non viola il diritto di difesa e il principio del contraddittorio, qualora non risulti provata la volontà del dichiarante di sottrarsi al confronto, essendo sufficiente l'accertamento dell'oggettiva impossibilità di ripetizione dell'atto. La valutazione della prova, compresa l'individuazione di riscontri alle dichiarazioni accusatorie, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è immune da vizi logici se congrua e completa. L'applicazione delle circostanze attenuanti generiche e la determinazione della pena, anche in relazione alla continuazione, sono parimenti rimesse alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non presenta profili di illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 07/02/2013 della Corte d'appello di Bologna;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. D'((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso di (OMISSIS) e l'inammissibilita' del ricorso (OMISSIS);

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