Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27915 del 27 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27915PEN

Massima

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Il reato di diffamazione mediante social network è configurabile quando il contenuto del post, valutato nel suo contesto complessivo, risulta oggettivamente lesivo della reputazione altrui, a prescindere dalla connotazione scherzosa o ironica attribuita dall'autore. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che il messaggio contenga espressioni idonee a offendere la reputazione della persona offesa, senza che sia necessario accertare l'effettiva lesione della stessa o l'intento diffamatorio dell'autore. Il giudice di merito, nel valutare il contenuto del post, deve tenere conto del contesto relazionale e delle pregresse vicende tra l'autore e la persona offesa, le quali possono contribuire a delineare il significato complessivo dell'espressione utilizzata e a escludere la connotazione meramente scherzosa o ironica della stessa. Pertanto, il reato di diffamazione mediante social network è configurabile anche quando l'autore del post abbia utilizzato un linguaggio apparentemente ironico o scherzoso, qualora il contesto complessivo in cui l'espressione è stata formulata riveli l'intento di offendere la reputazione altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/05/2022 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dott. GIOVANNI DI LEO, il quale ha chiesto pronunciarsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Trieste ha confermato la decisione di primo…

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