Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40887 del 24 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:40887PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e posizione, induce un privato a dare o promettere indebitamente un'utilità, realizza il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p. Tale condotta si differenzia dalla concussione per l'assenza di violenza o minaccia, essendo caratterizzata da una forma di pressione psicologica che sfrutta la posizione di supremazia del pubblico ufficiale per ottenere un vantaggio indebito. Ai fini della configurabilità del concorso nel reato, è sufficiente che il concorrente ponga in essere un comportamento idoneo a rafforzare il proposito criminoso o ad agevolare l'esecuzione del reato, aumentando così la possibilità della sua realizzazione. Pertanto, il pubblico ufficiale che, pur non avendo un proprio interesse diretto nella vicenda, partecipa consapevolmente all'induzione indebita realizzata da un altro soggetto, contribuendo materialmente alla sua attuazione, risponde a titolo di concorso nel reato di cui all'art. 319-quater c.p. La gravità della condotta, valutata anche in relazione alla qualifica rivestita dal pubblico ufficiale, può incidere sulla determinazione della pena, senza che ciò comporti un vizio di motivazione, purché il giudice dia conto delle ragioni che hanno condotto alla scelta sanzionatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Brescia l'11/05/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Pietro Silvestri;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, dott.ssa Delia Cardia, che ha chiesto il rigetto del ricorso proposto da (OMISSIS) e che sia dichiarato inammissibile quello di (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d…

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