Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4760 del 30 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:4760PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (stalking) è un reato abituale improprio, per cui la condizione di procedibilità per querela si estende anche alle condotte successive alla presentazione della querela, purché riconducibili al medesimo disegno criminoso. La remissione di querela non è ammessa quando le minacce rivolte alla persona offesa sono gravi e reiterate, in quanto tali da rendere non rimettibile la querela ai sensi dell'art. 612-bis, comma 4, c.p. Inoltre, la connessione tra il reato di atti persecutori e quello di lesioni aggravate ai sensi dell'art. 576, comma 1, n. 5.1, c.p. è sufficiente a rendere il reato di lesioni procedibile d'ufficio, con conseguente irrevocabilità della querela anche per tale reato. La valutazione della credibilità della persona offesa e dell'attendibilità del suo racconto, nonché l'esistenza di riscontri estrinseci, rientrano nella discrezionalità del giudice di merito e non possono essere sindacate in sede di legittimità, salvo che non siano affette da manifeste contraddizioni. Infine, la liquidazione del danno morale è rimessa alla valutazione equitativa del giudice, il quale deve dare conto delle circostanze di fatto considerate e del percorso logico seguito, senza necessità di indicare analiticamente i criteri di calcolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/07/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BORRELLI PAOLA;
udito il sost. Procuratore generale Dr. FIMIANI PASQUALE, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 14 luglio 2017, la Corte di appello di Palermo confermava la sentenza di condanna emessa dal Tribunale d…

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