La condotta di ingiustificata inosservanza dell'ordine di allontanamento del questore, ancorché posta in essere prima della scadenza dei termini per il recepimento della direttiva 2008/115/CE, non è più punibile ai sensi del D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, art. 14, comma 5-ter, in quanto la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha dichiarato l'incompatibilità di tale norma incriminatrice interna con la predetta normativa comunitaria, determinando effetti sostanzialmente assimilabili all'abolitio criminis. Pertanto, nei giudizi di cognizione, il fatto deve essere dichiarato non più previsto dalla legge come reato, mentre in sede di esecuzione si deve fare ricorso, per via di interpretazione estensiva, alla previsione dell'art. 673 c.p.p. La successiva novazione della fattispecie operata dal D.L. 23 giugno 2011, n. 89, convertito con modificazioni in L. 2 agosto 2011, n. 129, non realizza una continuità normativa con la precedente disposizione, non soltanto per lo iato temporale intercorrente con l'effetto della direttiva, ma anche per la diversità strutturale dei presupposti e la differente tipologia della condotta necessaria ad integrare il nuovo illecito delineato, applicabile solo ai fatti verificatisi dopo l'entrata in vigore della novella.