Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5474 del 16 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:5474PEN

Massima

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Il pericolo di fuga e di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della custodia cautelare in carcere, si presumono sussistenti per i reati di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., salva la prova contraria. Tale prova non può trarsi dal solo decorso del tempo, dovendo essere valutata anche alla luce delle modalità del fatto e della capacità a delinquere dell'imputato. Inoltre, ai fini della valutazione del pericolo di fuga, il giudice deve tener conto dell'esito del procedimento e dell'entità della pena irrogata, anche in caso di richiesta di applicazione della misura cautelare successiva alla pronuncia di condanna, senza che sia necessaria la stretta contestualità tra la sentenza e l'intervento cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CATANZARO;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/11/2020 del TRIBUNALE di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROBERTO BINENTI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catanzaro, con i…

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