Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8567 del 26 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8567PEN

Massima

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Il reato di cui all'art. 3-bis della Legge n. 575 del 1965, che sanziona il mancato versamento della cauzione imposta nell'ambito di una misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, presuppone la colpevolezza dell'imputato, non potendosi configurare una responsabilità oggettiva. Pertanto, qualora l'imputato deduca l'impossibilità economica di adempiere all'obbligo di versare la cauzione, il giudice è tenuto a verificare concretamente tale circostanza, non potendo basarsi su valutazioni meramente presuntive. La mera possibilità astratta di chiedere la rateizzazione o la riduzione della cauzione non esonera il giudice dall'obbligo di accertare l'effettiva capacità economica dell'imputato, essendo la possibilità di adempimento un presupposto essenziale del reato. Inoltre, eventuali precedenti penali o pericolosità sociale dell'imputato non possono di per sé giustificare una valutazione negativa circa la sua situazione economica, in assenza di specifici elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 440/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 07/05/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/02/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRO CENTONZE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con sentenza emessa il 30/04/2013 il Tribunale di Agrigento condannava (OMIS…

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