Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26833 del 28 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:26833PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, abrogato dal d.lgs. n. 7/2016, può comunque integrare un illecito civile, la cui natura e conseguenze non sono influenzate dalle successive vicende riguardanti la punibilità del fatto come reato. Pertanto, la sentenza che accerta l'insussistenza del reato di ingiuria per l'operatività di una causa di giustificazione, come la provocazione, non esclude la possibilità per la parte offesa di ottenere il risarcimento del danno civile derivante dalla condotta ingiuriosa, in quanto il venir meno della rilevanza penale del fatto non incide sulla sua natura di illecito civile. Il giudice, nel valutare la sussistenza della causa di giustificazione, deve tenere conto non solo della condotta dell'imputato, ma anche delle circostanze concrete che hanno determinato la reazione offensiva, al fine di verificare se questa sia stata proporzionata e giustificata dalla provocazione subita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MORELLI Frances - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26 giugno 2015 del TRIBUNALE di COSENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 20 maggio 2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. MORELLI FRANCESCA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ORSI LUIGI, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza imp…

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