La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: Il potere di annullamento d'ufficio di un titolo edilizio da parte dell'amministrazione provinciale, pur rientrando nell'ambito del controllo sull'attività amministrativa comunale, non è precluso dall'entrata in vigore dell'art. 118 Cost. e dal principio di allocazione delle funzioni amministrative ai Comuni. Tale potere di annullamento, esercitato nel rispetto dei termini e delle procedure previsti dalla legge, è legittimo anche quando sia delegato dal dirigente provinciale ad un funzionario di categoria elevata nell'ambito della struttura organizzativa competente, e sussiste l'interesse pubblico all'annullamento qualora il titolo edilizio risulti essere stato rilasciato in violazione delle norme sulla lottizzazione abusiva, comportando un'edificazione intensiva e disordinata del territorio senza la previa pianificazione e la stipula della necessaria convenzione. L'amministrazione comunale, pur dissentendo dalla valutazione dell'amministrazione provinciale, è comunque tenuta a dare esecuzione al provvedimento di annullamento del titolo edilizio, ingiungendo la demolizione dell'opera realizzata, senza che ciò sia precluso dalla pendenza del procedimento di approvazione di un nuovo strumento urbanistico comunale.