Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43695 del 26 novembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:43695PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, realizzato mediante la presentazione di false domande di assunzione di lavoratori extracomunitari al fine di ottenere il rilascio di permessi di soggiorno, integra il reato di cui all'art. 12, commi 3 e 3-bis, lett. c-bis), del D.P.R. n. 286/1998 (Testo Unico sull'Immigrazione), anche quando l'ingresso degli stranieri nel territorio nazionale sia avvenuto formalmente in modo regolare, essendo sufficiente l'idoneità delle condotte a conseguire il risultato del rilascio del nulla osta e del visto di ingresso, indipendentemente dall'effettiva instaurazione del rapporto di lavoro e dall'ottenimento del permesso di soggiorno. Tale fattispecie, configurata come reato di pericolo o a consumazione anticipata, non richiede l'avvenuto ingresso o la permanenza irregolare degli stranieri, essendo punibile il compimento di atti idonei a favorire l'ingresso di cittadini extracomunitari privi dei requisiti legittimanti la loro presenza nel territorio nazionale. La responsabilità penale dell'imputato può essere affermata sulla base di una pluralità di elementi probatori, tra cui le dichiarazioni del coimputato, le risultanze delle intercettazioni telefoniche, la documentazione acquisita e le parziali ammissioni dell'imputato, senza che assuma rilievo la pretesa inutilizzabilità di alcune prove o la mancanza di riscontri oggettivi alle dichiarazioni del coimputato. Il divieto di bilanciamento tra le circostanze attenuanti generiche e le aggravanti di cui all'art. 12, commi 3-bis e 3-ter, del Testo Unico Imm., imposto dal comma 3-quater della medesima disposizione, comporta che la pena base, aumentata per le aggravanti, debba essere diminuita per le eventuali attenuanti, senza possibilità di un giudizio di prevalenza o equivalenza. Infine, il giudice di appello può correggere eventuali errori materiali presenti nel dispositivo della sentenza di primo grado, senza che ciò integri una violazione degli artt. 130 e 547 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (C.U.I. (OMISSIS)) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2019 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis))A SARACENO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo di dichiararsi inammissibile il ricorso;
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di PADOVA in difesa di: (OMISSIS) (C.U.I. …

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