Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49736 del 30 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:49736PEN

Massima

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La legittima difesa non può essere riconosciuta quando la reazione violenta dell'imputato, pur essendo stata innescata da un fatto ingiusto altrui, è stata determinata anche da altri fattori psichici preesistenti, come il rancore e la volontà di affermare la superiorità del proprio gruppo, estranei alla nozione di ira. In tali casi, l'attenuante della provocazione non può essere riconosciuta, in quanto il rapporto di causalità psicologica tra il fatto ingiusto altrui e la reazione violenta dell'imputato risulta interrotto dalla compresenza di altri moventi, non riconducibili al mero turbamento emotivo. La giurisprudenza è consolidata nell'affermare che l'attenuante della provocazione richiede un rapporto di necessità causale tra il fatto ingiusto, lo stato d'ira e la reazione del reo, senza che rilevi una mera occasionalità. Pertanto, quando l'imputato agisce non solo per lo stato d'ira determinato dal fatto ingiusto altrui, ma anche per altri fattori psichici preesistenti, l'attenuante della provocazione deve essere esclusa, in quanto la condotta violenta non è stata esclusivamente determinata dall'ira per la minaccia subita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/05/2017 della CORTE ASSISE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MICHELE BIANCHI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LOY MARIA FRANCESCA che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
udito il difensore, l'avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS) che conclude insistendo nell'accoglimento…

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