Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7704 del 2018

ECLI:IT:TARLAZ:2018:7704SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il vincolo paesaggistico di cui all'art. 142, comma 1, lett. c), del d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) impone il previo parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo anche per opere realizzate in epoca antecedente all'apposizione del vincolo stesso, in quanto la compatibilità dell'intervento con il contesto ambientale deve essere valutata con riferimento al momento in cui viene esaminata la domanda di sanatoria. Pertanto, il parere favorevole espresso dall'amministrazione comunale sulla richiesta di sanatoria di un fabbricato realizzato in assenza di titolo abilitativo in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico deve essere adeguatamente motivato in ordine alla conformità dell'opera con le prescrizioni normative e gli strumenti di pianificazione paesaggistica vigenti, non essendo sufficiente una generica attestazione di compatibilità. In particolare, il parere comunale deve valutare espressamente la conformità dell'ubicazione del fabbricato rispetto alla fascia di rispetto di 150 metri dai corsi d'acqua prevista dall'art. 142, comma 1, lett. c), del Codice dei beni culturali e del paesaggio, nonché dall'art. 7 della l.r. n. 24/1998, senza poter applicare in via analogica la riduzione a 50 metri prevista per le sole zone C, D ed F dallo stesso art. 7, comma 8, della l.r. n. 24/1998, in assenza dei presupposti ivi indicati. L'omessa valutazione di tali profili determina un difetto di istruttoria e di motivazione del parere comunale, legittimando l'intervento di annullamento da parte dell'autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/07/2018

N. 07704/2018 REG.PROV.COLL.

N. 08036/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8036 del 2006, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in ((omissis)), via G. Garibaldi 71;

contro

Ministero per i Beni e le Attività culturali - Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Lazio, rappresentato e difeso per legge dall’Avvocatura dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di ((omissis)) non costituito in giudizio;

per l’annullamento, previa sospensiva,

- del decreto in data 31 maggio 2006 del Ministero per i Beni e l…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.