Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 834 del 2015

ECLI:IT:TARCT:2015:834SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego dell'autorizzazione all'esercizio di un'attività economica può essere impugnato dinanzi al giudice amministrativo, il quale, in caso di sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente a ottenere una pronuncia di merito, è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso. In tale ipotesi, il giudice, pur non entrando nel merito della controversia, può disporre la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione della particolare situazione sopravvenuta che ha determinato il venir meno dell'interesse alla decisione. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi di diritto emersi dalla sentenza: 1. Il provvedimento amministrativo di diniego dell'autorizzazione all'esercizio di un'attività economica è impugnabile dinanzi al giudice amministrativo. 2. In caso di sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente a ottenere una pronuncia di merito, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), del Codice del processo amministrativo. 3. Nonostante la dichiarazione di improcedibilità, il giudice può disporre la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione della particolare situazione sopravvenuta che ha determinato il venir meno dell'interesse alla decisione. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo finale è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

N. 01371/2010
REG.RIC.

N. 00834/2015 REG.PROV.COLL.

N. 01371/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1371 del 2010, proposto da:
Francesco Ceraolo, rappresentato e difeso dall'avv. Daniela Agnello, con domicilio eletto presso Elisabetta Schillaci in Catania, Via Ventimiglia 228 (St.Fiume);

contro

Ministero dell'Interno, rappresentato e difeso dall'Avvocatura dello Stato di Catania, domiciliata in Catania, Via Vecchia Ognina, 149;

per l'annullamento

del provvedimento del Questore della provincia di Messina del 9.02.2010, con il quale è stata rigettata l’istanza volta a ottenere l’autorizzazione a svolgere l’attività del servizio di intermediaz…

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