Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25193 del 13 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25193PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando gli atti compiuti, anche se meramente preparatori o solo parziali, siano idonei ed univoci, ossia diretti in modo non equivoco a causare l'evento lesivo ovvero a realizzare la fattispecie prevista dalla norma incriminatrice, rivelando così l'intenzione dell'agente di commettere lo specifico delitto. Ai fini della sussistenza del tentativo, non rileva la distinzione tra atti preparatori ed atti esecutivi, ma l'apprezzamento, secondo le regole di comune esperienza, della natura e dell'essenza degli atti compiuti e del contesto in cui si inseriscono, in modo da verificare se siano tali da rivelare le finalità delittuose dell'agente. Pertanto, integra il tentativo di rapina anche il mero possesso di armi, pur se di fatto non utilizzate, qualora gli altri elementi probatori acquisiti consentano di ritenere che gli atti compiuti siano idonei ed univoci a realizzare il proposito criminoso, con una significativa probabilità di conseguire l'obiettivo programmato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

l'Avvocato (OMISSIS), quale difensore del: (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Bologna, in data 18/09/2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. IASILLO Adriano;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dottor GALLI Massimo, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 12.08.2013, il G.I.P. del Tribunale di Parma emise la misura cautelare dell…

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