Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 11894 del 21 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11894PEN

Massima

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Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non può essere desunto esclusivamente dalla gravità del titolo del reato contestato, ma deve essere valutato alla luce di elementi concreti e specifici relativi alla personalità dell'indagato, quali precedenti penali, carichi pendenti, ammonimenti del Questore e modalità di commissione del fatto, i quali devono essere attentamente esaminati dal giudice per formulare una prognosi sulla possibilità di recidiva, senza poter fare riferimento solo all'astratta gravità del reato. Inoltre, il giudizio di adeguatezza della misura cautelare adottata deve essere congruamente motivato, tenendo conto di tutti i fattori rilevanti, come la lontananza temporale dalla commissione del fatto, l'eventuale mutamento di condotta dell'indagato e la prognosi sulla pena futuribile, senza contraddizioni o illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA Rocco Marco - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - rel. Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CENSI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 903/2015 pronunciata dal Tribunale di Bologna il 22/9/2015;
udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOVERE Salvatore;
udite le conclusioni del P.G. Dott. CARDIA Delia, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Bologna, sezione per il riesame, giudicand…

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