Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10096 del 15 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:10096PEN

Massima

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La partecipazione accertata ad un'associazione di tipo mafioso, anche in assenza di recenti condotte delittuose, è sufficiente a fondare il giudizio di attuale pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personale, in quanto l'appartenenza a tali organizzazioni criminali, per la sua stessa natura, implica una permanente inclinazione al delitto che non richiede ulteriori specifiche dimostrazioni. Pertanto, una volta che la partecipazione all'associazione mafiosa risulti adeguatamente provata, non è necessaria una particolare motivazione in ordine all'attualità della pericolosità sociale, potendo questa essere esclusa solo in presenza di positivi elementi che comprovino il recesso dell'interessato dall'organizzazione criminale. Il decorso del tempo, di per sé, non è sufficiente a far venir meno la presunzione di pericolosità derivante dall'accertata appartenenza all'associazione mafiosa, essendo onere dell'interessato fornire la prova del suo effettivo distacco dall'organizzazione. Inoltre, l'applicazione di misure di prevenzione personale nei confronti di indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso può legittimamente fondarsi sugli accertamenti già compiuti in sede penale, in particolare sulle sentenze di condanna che abbiano riconosciuto tale partecipazione, trattandosi di circostanze di notevole e incontrovertibile significato ai fini del giudizio di pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 108/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 23/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;

lette le conclusioni del PG Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il ricorrente impugna il decreto della Corte d'appello di Napoli, col quale e' stato confermato il decre…

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