Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32934 del 17 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:32934PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni di pertinenza di soggetti diversi dall'indagato è ammissibile solo se sussiste un concreto interesse attuale alla restituzione di tali beni, non essendo sufficiente la mera formale intestazione degli stessi ai ricorrenti. Pertanto, il Giudice del riesame può dichiarare inammissibile il ricorso avverso il sequestro preventivo qualora risulti che i beni sottoposti a vincolo cautelare siano ancora operativi e nella disponibilità di fatto degli indagati, non essendo stata dimostrata l'effettiva perdita di efficacia del provvedimento cautelare. In tali casi, l'impugnazione non tutela alcun concreto interesse delle parti ricorrenti, comportando l'inammissibilità del relativo ricorso e la condanna al pagamento delle spese processuali nonché di una somma in favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/12/2017 del Tribunale di Pesaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 14 dicembre 2017 il Tribunale di Pesaro, in funzione di G…

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