Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso può essere desunta dalla prova della contiguità del soggetto al capo cosca e della commissione di condotte strumentali agli interessi dell'associazione, anche attraverso il compimento di reati-scopo, senza che sia necessaria la dimostrazione di una diretta partecipazione alle attività criminose. Tuttavia, l'aggravante dell'agevolazione mafiosa richiede una specifica valutazione della finalizzazione della condotta al rafforzamento dell'associazione, non potendosi desumere automaticamente dalla mera partecipazione all'associazione. Inoltre, la responsabilità per i reati ambientali presuppone la prova della consapevolezza del soggetto in ordine alle concrete modalità di smaltimento illecito dei rifiuti, non essendo sufficiente il mero svolgimento di attività lavorativa lecita. Infine, le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, pur non necessitando di autonomi riscontri, devono essere attentamente valutate in relazione alla loro credibilità, anche in considerazione del tempo trascorso dall'inizio della collaborazione.