Cassazione penale Sez. III sentenza n. 40238 del 29 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40238PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, non richiede la concreta possibilità di ripetizione della medesima condotta illecita, ma è integrato dalla probabilità che il soggetto possa commettere ulteriori reati della stessa indole, offendendo il medesimo bene giuridico protetto. Tale valutazione deve essere effettuata dal giudice sulla base di una complessiva valutazione della personalità dell'imputato, del suo pregresso criminale, della gravità e modalità di commissione del fatto, nonché delle concrete circostanze del caso, senza che assumano rilievo determinante il decorso del tempo o il periodo di detenzione già scontato, ove emergano elementi che dimostrino l'intensità della sua inclinazione a delinquere, anche in relazione a reati di natura sessuale nei confronti di minori, in assenza di un'effettiva modifica del suo atteggiamento criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - rel. Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 657/2014 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 27/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTI GAZZARA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Pratola Gianluigi, il quale ha chiesto l'inammissibilita';

udito il difensore avv. (OMISSIS) per il (OMISSIS), il quale ha concluso per l'accoglimento dei motivi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Gip presso il Tribunale di Civitavecchia,…

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