Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29405 del 20 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:29405PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da un privato in un atto pubblico, mediante l'apposizione di una attestazione inveritiera, integra il reato di falso in atto pubblico, punibile ai sensi degli artt. 482 e 477 c.p. Tuttavia, tale reato è soggetto al termine prescrizionale massimo previsto dagli artt. 157 e 160 c.p., il cui decorso determina l'estinzione del reato. Ove il reato di falso in atto pubblico risulti prescritto, il giudice è tenuto ad annullare la sentenza di condanna senza necessità di rinvio, potendo egli stesso rideterminare la pena per l'eventuale ulteriore reato connesso, non oggetto di impugnazione. Il principio di diritto enunciato trova applicazione ogniqualvolta un privato commetta il reato di falso ideologico in atto pubblico, la cui punibilità è esclusa per intervenuta prescrizione, ferma restando la possibilità di accertare la responsabilità per eventuali ulteriori reati connessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La. An. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 13-2-06 dalla Corte di appello di Bologna;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giuliana Ferrua;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FAVALLI Mario, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere i reati estinti per prescrizi…

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