La proprietà delle infrastrutture di telecomunicazione, quali polifore e cavi, posate lungo il sedime autostradale non può essere rivendicata dal concessionario autostradale, in assenza di un titolo giuridico che ne attribuisca la proprietà o la disponibilità, in quanto tali infrastrutture hanno carattere di pubblica utilità e sono riconosciute di proprietà dell'operatore telefonico che le ha realizzate e le utilizza per l'esercizio del servizio pubblico di telecomunicazioni. Il rapporto tra l'operatore telefonico e il concessionario autostradale è regolato da specifiche convenzioni che disciplinano l'occupazione del sedime autostradale per la posa e manutenzione delle infrastrutture di telecomunicazione, senza incidere sulla titolarità delle stesse, che rimane in capo all'operatore telefonico. Pertanto, il concessionario autostradale non può bandire una procedura di sub-concessione in uso di tali infrastrutture, in assenza del consenso del proprietario, in quanto ciò determinerebbe l'impossibilità giuridica dell'oggetto della procedura. La proprietà delle infrastrutture di telecomunicazione non può essere acquisita dal concessionario autostradale per accessione al suolo, in quanto trattasi di "pesi di diritto pubblico di natura reale" gravanti sul bene, la cui disciplina è sottratta alle norme codicistiche sulla proprietà e sul possesso.