Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46101 del 7 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:46101PEN

Massima

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Il luogo di consumazione del reato di frode informatica, ai fini della determinazione della competenza territoriale, è quello in cui l'agente consegue l'ingiusto profitto con correlativo danno patrimoniale altrui, anche qualora l'attività manipolatoria del sistema informatico sia stata realizzata in un diverso luogo. Ciò in quanto la tipizzazione normativa della condotta concerne precipuamente il conseguimento del profitto ingiusto, rispetto al quale si pongono in alternativa le strumentali condotte di alterazione del sistema informatico e di intervento, o accesso, abusivi. Pertanto, nel caso in cui l'accredito della somma frodata avvenga su un conto dell'imputato aperto presso un ufficio postale, il reato si considera consumato in tale luogo, essendo questo il luogo di conseguimento del profitto ingiusto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul conflitto di competenza sollevato da:

TRIBUNALE ROMA;

nei confronti di:

TRIBUNALE BARI;

con l'ordinanza n. 4904/2013 TRIBUNALE di ROMA, del 19/05/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Udito, altresi', in Camera di consiglio il Pubblico Ministero in persona del Dott. Delehaye Enrico, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte Suprema, il quale ha concluso per la affermazione della competenza del Tribunale ord…

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