Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40999 del 9 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:40999PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura anche in presenza della reiterazione di soli due episodi temporalmente distinti e ravvicinati, purché idonei a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia ovvero l'alterazione delle proprie abitudini di vita, senza che sia necessario l'accertamento di specifici disturbi psichici mediante perizie medico-legali, essendo sufficiente la prova dell'evento del reato desumibile dalle dichiarazioni della persona offesa e dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta dell'agente, valutati in relazione alla loro astratta idoneità causale e al concreto contesto in cui sono stati posti in essere. Il criterio distintivo tra il delitto di atti persecutori e la contravvenzione di molestie private risiede nel diverso atteggiarsi delle conseguenze della condotta, configurandosi il delitto di atti persecutori solo qualora le condotte moleste siano idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia ovvero l'alterazione delle proprie abitudini di vita, mentre sussiste il meno grave reato di cui all'art. 660 c.p. ove le molestie si limitino ad infastidire la vittima del reato. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di atti persecutori, è sufficiente la reiterazione di due soli episodi temporalmente distinti e avvenuti in periodi ravvicinati, nonché la consumazione anche di uno solo degli eventi alternativamente previsti dall'art. 612-bis c.p., la cui prova può essere desunta dalle dichiarazioni della vittima e dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta dell'agente, senza necessità di accertamenti medico-legali, purché tali elementi siano idonei a dimostrare l'idoneità causale della condotta a cagionare uno degli eventi tipici del reato in relazione alle concrete modalità di realizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. MOROSINI M. Elisabetta - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/12/2022 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MIGNOLO OLGA;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza del 6.12.2022 la Corte di Appello di Torino ha confermato la pronuncia emessa in primo grado nei confronti di (OMISSIS), che lo aveva dichiarato colpevole de…

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