Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34214 del 1 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:34214PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'esistenza di un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti può essere provata attraverso una pluralità di elementi indiziari, tra cui le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le videoriprese che documentano l'attività di spaccio continuativa e organizzata, nonché le intercettazioni che evidenziano l'esistenza di una precisa contabilità. Tali elementi, valutati complessivamente, possono consentire di ritenere integrato il reato associativo, anche in assenza di una prova diretta della permanenza del soggetto nell'associazione per un arco temporale prolungato, essendo sufficiente la reiterazione della condotta di spaccio in un breve periodo di tempo per offrire una dimostrazione adeguata, allo stadio del procedimento, della concreta adesione dell'indagato al sodalizio. Inoltre, il numero elevato di cessioni di stupefacenti osservate nel corso delle indagini, anche se non determinato con esattezza, può costituire un dato sufficiente per ritenere integrata l'aggravante della ingente quantità, senza che sia necessaria la prova della precisa quantificazione della droga complessivamente ceduta. Infine, le specifiche modalità e circostanze del fatto, come l'organizzazione armata del gruppo e il rischio di recidiva, possono giustificare l'applicazione di misure cautelari, anche in assenza di precedenti penali di rilievo o del trascorrere di un lungo periodo di tempo dai fatti contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 204/2012 del 10/2/2014 del TRIBUNALE DEL RIESAME DI CATANIA;

visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

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