Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 556 del 8 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:556PEN

Massima

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Il giudice può disporre la custodia cautelare in carcere, in luogo degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, qualora ritenga, sulla base di elementi oggettivi e concreti relativi alla gravità del fatto e alla personalità dell'indagato, che quest'ultimo non sia in grado di autolimitare la propria libertà personale e di osservare le prescrizioni connesse alla misura meno afflittiva, con conseguente concreto pericolo di reiterazione del reato. In tal caso, il giudice ha l'onere di esplicitare le specifiche ragioni per cui ritiene inidonea la misura degli arresti domiciliari con controllo elettronico, ancorando tale valutazione a dati fattuali e prognostici che dimostrino l'inadeguatezza della misura meno grave a fronteggiare il pericolo di recidiva, come desumibile dalla gravità del fatto, dai precedenti penali e dalla personalità dell'indagato, nonché dalla sua scarsa inclinazione all'osservanza delle prescrizioni cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. BASSI Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 68/2015 TRIB. LIBERTA' di SASSARI, del 15/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRA BASSI;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. SELVAGGI Eugenio nel senso dell'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con provvedimento del 15 giugno 2015, all'esito del giudizio ex articolo 309 cod. proc. pen., il Tribunale, sezione del riesame, di Sassari ha confermato l'ordinanza del 25 …

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