Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza breve n. 449 del 2016

ECLI:IT:TARPA:2016:449SENB

Massima

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Il provvedimento amministrativo impugnato, pur legittimamente adottato, può essere successivamente revocato dall'amministrazione procedente, anche in pendenza di un giudizio di annullamento, qualora sopravvengano circostanze che rendano non più attuale o necessario il mantenimento del provvedimento stesso. In tal caso, il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'atto impugnato è stato rimosso dall'ordinamento giuridico. La revoca del provvedimento, pur determinando l'improcedibilità del ricorso, non comporta necessariamente la compensazione delle spese di lite, dovendo il giudice valutare le specifiche circostanze della vicenda, con particolare riguardo alla novità e peculiarità degli aspetti procedimentali che hanno condotto alla revoca.

Sentenza completa

N. 03618/2015
REG.RIC.

N. 00449/2016 REG.PROV.COLL.

N. 03618/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 3618 del 2015, proposto da Filippa Amato e Andrea Amato, rappresentati e difesi dall'avv. Giacomo Armetta, domiciliati
ex lege
presso la Segreteria del T.A.R. Sicilia in Palermo, via Butera, n. 6;

contro

- il Comune di Carini, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avv. Marina Fonti, con domicilio eletto presso la Segreteria del T.A.R. Sicilia in Palermo, via Butera, n. 6;

per l'annullamento

- dell'ordinanza n. 71 del 28/08/2015.-

Visto il ricorso con i relativi allegati;

Vista la domanda i…

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