Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40935 del 26 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40935PEN

Massima

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Il reato di incendio si configura anche quando il processo di combustione, pur non propagandosi all'esterno del bene danneggiato, presenta caratteri di diffusività e capacità distruttiva in ragione della natura altamente infiammabile del materiale utilizzato come innesco, indipendentemente dall'effettiva quantità di carburante contenuta nel serbatoio. La condotta concorsuale del concorrente che ha agevolato l'azione delittuosa, rompendo il vetro del veicolo per consentire l'introduzione dell'innesco, è punibile ai sensi dell'art. 423 c.p. anche in assenza di una sua diretta partecipazione all'appiccamento del fuoco, essendo sufficiente il contributo causale alla realizzazione del reato. La confessione resa dall'imputato in sede di udienza preliminare, che ammette la propria responsabilità per aver accolto la proposta di incendiare il veicolo anche per ragioni di antipatia verso la vittima, costituisce prova sufficiente ai fini della sua condanna, senza che assuma rilievo la mera negazione successiva di tale ammissione, in assenza di una compiuta dimostrazione della sua infondatezza. La motivazione della sentenza di condanna, che dia conto in modo adeguato delle ragioni poste a fondamento della decisione, è immune da vizi di illogicità o manifesta contraddittorietà, e pertanto insindacabile in sede di legittimità, ove si mantenga entro i limiti della plausibile opinabilità di apprezzamento e valutazione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2744/2007 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 05/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO Massimo;

Udito il Pubblico Ministero, in persona della Dott.ssa DE SANDRO Anna Maria, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa corte, la quale ha …

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