Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7423 del 2008

ECLI:IT:TARLAZ:2008:7423SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: L'Amministrazione, nell'adottare un provvedimento di demolizione di un manufatto abusivo, è tenuta a motivare adeguatamente e concretamente le ragioni di pubblico interesse che, al di là dell'esigenza di ripristino della legalità, giustificano l'adozione di tale misura repressiva, tenendo conto della posizione di affidamento maturata dal privato in ragione del protrarsi dell'inerzia dell'Amministrazione medesima. L'omessa o insufficiente motivazione su tali profili determina l'illegittimità del provvedimento di demolizione. Il provvedimento amministrativo di demolizione di un manufatto abusivo deve essere adeguatamente motivato in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che, oltre all'esigenza di ripristino della legalità, giustificano l'adozione di tale misura repressiva, tenendo conto della posizione di affidamento maturata dal privato in ragione del protrarsi dell'inerzia dell'Amministrazione. L'omessa o insufficiente motivazione su tali profili determina l'illegittimità del provvedimento di demolizione. L'Amministrazione, infatti, è tenuta a bilanciare l'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica con l'interesse privato del soggetto che abbia realizzato l'abuso in un contesto di inerzia protratta dell'Amministrazione medesima, la quale può aver ingenerato nel privato una ragionevole posizione di affidamento. In tale ipotesi, l'Amministrazione non può limitarsi a richiamare l'esigenza di ripristino della legalità, ma deve adeguatamente motivare in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che, in concreto, rendono prevalente l'interesse pubblico rispetto a quello privato sacrificato. Il mancato assolvimento di tale onere motivazionale determina l'illegittimità del provvedimento di demolizione. Ciò in quanto il principio di buona amministrazione impone all'Amministrazione di agire con imparzialità, ragionevolezza e proporzionalità, contemperando gli interessi pubblici e privati in gioco. La mancata adeguata motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che giustificano la prevalenza dell'interesse pubblico rispetto a quello privato sacrificato, in un contesto di inerzia protratta dell'Amministrazione, determina pertanto l'illegittimità del provvedimento di demolizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER IL LAZIO ROMA SEZIONE I QUATER ha pronunciato la seguente SENTENZA con rito abbreviato ai sensi dell'art. 26 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, come modificato dall'art. 9 della legge 21 luglio 2000, n. 205 sul ricorso n. 3937 del 2008, proposto da ((omissis)). Fa. s.r.l., in persona dell'Amministratore unico e legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli Avv.ti Ma. Le. e Fr. Ma. ed elettivamente domiciliata presso lo studio dei difensori, situato in Ro., viale An. (...); contro il Comune di Gr., in persona del Sindaco p.t., n.c.; per l'annullamento previa sospensione, dell'ordinanza n. 1, prot. 1595 del 20 febbraio 2008, notificata il successivo 21 febbraio, con la quale il Responsabile del Settore Tecnico ha ingiunto di demolire un silos in acciaio, nonché di ogni altro atto connesso con quello impugnato; Visto il ricorso con i relativi allegati; Visti…

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