Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4409 del 29 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:4409PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza delittuosa, in assenza di elementi che dimostrino una diretta e immediata sottrazione degli stessi da parte dell'imputato, integra il reato di ricettazione, qualora l'imputato, pur non avendo partecipato al reato presupposto, fosse a conoscenza o avesse il sospetto della loro illecita provenienza e, nonostante ciò, se ne sia appropriato a prezzo vile. Il dolo richiesto per la configurazione del reato di ricettazione può assumere la forma del dolo eventuale, quando l'agente, pur rappresentandosi la possibilità della provenienza delittuosa della cosa, non si sia astenuto dall'acquistarla. La mera detenzione di beni di provenienza illecita, senza ulteriori elementi indicativi di una diretta e immediata sottrazione, non è sufficiente a integrare il reato di furto o appropriazione indebita, essendo necessario che tale detenzione sia accompagnata da circostanze che dimostrino il nesso causale tra la condotta dell'imputato e la sottrazione del bene. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la qualificazione giuridica del fatto, deve tenere conto di tutti gli elementi probatori acquisiti, senza limitarsi alla sola evidenza della detenzione del bene, ma verificando altresì le modalità e le circostanze dell'appropriazione, al fine di accertare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di ricettazione, piuttosto che di altri reati contro il patrimonio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. PERROTTI Massi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/09/2017 della Corte di Appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Avverso la sentenza indicata in epigrafe, che ha confermato la sentenza del …

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