Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Cafè Caravel s.r.l.s. avverso l'ordinanza dirigenziale del Comune di Castellammare di Stabia che aveva disposto la decadenza e revoca dell'autorizzazione per l'occupazione di suolo pubblico tramite dehors nonché il divieto di rilascio di qualsiasi occupazione di suolo pubblico per i tre anni successivi, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In materia di sanzioni per violazioni del titolo autorizzativo e del regolamento per le concessioni di suolo pubblico, il Comune deve valutare in concreto la gravità della trasgressione contestata e adottare il provvedimento conseguente motivando in ordine alla sanzione ritenuta adeguata e proporzionata, nel rispetto del principio di adeguatezza e proporzionalità dell'azione amministrativa. Pertanto, ove il regolamento comunale preveda in alternativa la sospensione o la revoca dell'autorizzazione, il Comune deve motivare la scelta della sanzione più grave, senza poter omettere la valutazione della sanzione meno afflittiva. 2. Ai fini dell'applicazione della sanzione del divieto di rilascio di qualsiasi occupazione di suolo pubblico per i tre anni successivi, prevista dal regolamento comunale in caso di contestazione di due violazioni dell'art. 20 del Codice della Strada in un anno, l'amministrazione deve provare l'effettiva sussistenza di tali presupposti, non essendo sufficiente il mero richiamo formale alla norma regolamentare. In particolare, deve essere dimostrata la contestazione di due distinte violazioni dell'art. 20 del Codice della Strada nell'arco temporale di un anno. 3. In presenza di tali profili di illegittimità, il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso e annullato l'ordinanza impugnata, condannando il Comune al pagamento delle spese di giudizio.