Il giudice di legittimità, nel sindacare l'ordinanza del tribunale del riesame che ha disposto la revoca parziale del sequestro preventivo, è limitato a verificare la sola mancanza assoluta di motivazione o la presenza di motivazione meramente apparente, non potendo invece censurare eventuali vizi logici o contraddittorietà della motivazione stessa, i quali esulano dal perimetro del controllo di legittimità consentito in sede di ricorso per cassazione avverso i provvedimenti in materia di misure cautelari reali. Pertanto, il sindacato del giudice di legittimità è circoscritto all'accertamento dell'osservanza dell'obbligo di motivazione di cui all'art. 125, comma 3, c.p.p., sanzionato a pena di nullità, non potendo invece estendersi alla valutazione della correttezza e della logicità del ragionamento giustificativo adottato dal tribunale del riesame, atteso che tali profili rientrano nell'ambito dell'articolo 606, comma 1, lettera e), c.p.p., non applicabile al ricorso ex art. 325 c.p.p.