Il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111, comma 7, Cost. è inammissibile avverso i provvedimenti emessi sia nel primo grado cautelare, sia in sede di reclamo ai sensi dell'art. 669-terdecies c.p.c., in quanto tale rimedio è escluso dalla giurisprudenza di legittimità anche dopo l'entrata in vigore della Legge n. 69 del 2009. Tale principio si fonda sulla considerazione che il procedimento cautelare, caratterizzato dalla celerità e dalla provvisorietà della tutela, non è suscettibile di essere impugnato con il ricorso straordinario per cassazione, rimedio di carattere eccezionale riservato ai soli provvedimenti definitivi. Pertanto, l'ordinanza che dichiara improcedibile il reclamo avverso il provvedimento cautelare di primo grado non è suscettibile di essere impugnata con il ricorso straordinario per cassazione, in quanto trattasi di un provvedimento meramente ordinatorio e non definitivo, che non incide in modo irreversibile sulla situazione sostanziale delle parti. Tale esclusione opera anche con riferimento alla statuizione sulle spese del giudizio di cassazione, in quanto accessoria e consequenziale al provvedimento principale dichiarato inammissibile.