Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4415 del 2 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4415PEN

Massima

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Il reato di lesioni personali volontarie, qualora sia contestata l'aggravante dei futili motivi, è da considerarsi perseguibile d'ufficio, in virtù del combinato disposto degli articoli 585, comma 1, 577, comma 4, e 61, n. 1, del codice penale. Pertanto, la remissione di querela non può essere ritenuta causa di estinzione del reato, essendo necessario il nuovo giudizio dinanzi al tribunale competente. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione mira a garantire l'effettività della tutela penale nei casi di lesioni personali aggravate da futili motivi, in linea con l'esigenza di repressione di condotte particolarmente deprecabili sotto il profilo della colpevolezza e della pericolosità sociale dell'agente. La qualificazione giuridica del fatto come reato perseguibile d'ufficio, nonostante la remissione di querela, risponde all'interesse pubblico alla punizione di tali comportamenti, a prescindere dalla volontà della persona offesa, al fine di assicurare l'adeguata sanzione penale e la prevenzione generale e speciale. Tale principio, di carattere generale, trova applicazione ogni qualvolta ricorrano gli elementi costitutivi del reato di lesioni personali volontarie aggravate dai futili motivi, indipendentemente dalle peculiarità del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) GR. FA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/07/2008 TRIB. SEZ. DIST. di CIVITANOVA MARCHE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DUBOLINO Pietro;

sentito il Sost. Proc. Gen Dott. DI POPOLO, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

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