Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9778 del 6 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9778PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere applicata, in presenza di gravi indizi di colpevolezza, quando ricorrono esigenze cautelari concrete e attuali, quali il pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio, anche in relazione a fattispecie di associazione mafiosa. Tuttavia, tale presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari può essere superata dall'imputato, il quale può dimostrare il venir meno della concretezza e attualità delle stesse, in base a elementi specifici e concreti, tali da escludere il pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio. In tal caso, il giudice è tenuto a motivare in modo esaustivo le ragioni per le quali ritiene che le esigenze cautelari permangano, anche in relazione alle deduzioni difensive. La mancata o insufficiente motivazione su tali aspetti determina l'illegittimità del provvedimento cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. LOMBARDO Luigi - rel. Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 612/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 12/08/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LOMBARDO LUIGI GIOVANNI;

sentite le conclusioni del PG Dott. PINELLI Mario per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione - a mezzo del suo difensore - avverso l'ordinanza del Tribunale di Lecce del 12.8.2014, emessa in sede d…

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