Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20288 del 10 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:20288PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualifica, compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a indurre un privato a corrispondergli indebitamente una somma di denaro, al fine di evitare conseguenze pregiudizievoli derivanti da un'indagine fiscale in corso, integra il reato di tentata concussione di cui agli artt. 56 e 317 c.p., a prescindere dal verificarsi dell'evento dannoso. Tale condotta, infatti, si pone in contrasto con il dovere di imparzialità e correttezza che incombe sul pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni, essendo finalizzata a trarre un indebito vantaggio personale. La sussistenza della gravità indiziaria e delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione della misura interdittiva della sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio, deve essere valutata dal giudice sulla base di una ricostruzione logica ed esaustiva degli elementi di fatto emersi nel procedimento, senza che assumano rilievo le contestazioni meramente difensive circa l'attendibilità della persona offesa o l'insussistenza della condotta tipica, ove tali argomentazioni risultino smentite dall'analisi complessiva delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 16/2013 TRIB. LIBERTA' di PERUGIA, del 05/02/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

sentite le conclusioni del PG. Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv.to (OMISSIS), che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza impugnata.

FATTO

(OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza 05.02.2013 con cui il Tribunale d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.