Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36196 del 26 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:36196PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento con minaccia o violenza, previsto dall'articolo 635 comma 1 del codice penale, è perseguibile d'ufficio, pertanto la remissione di querela è del tutto irrilevante ai fini della sua punibilità. Ciò in quanto tale reato lede un interesse pubblico che trascende la sfera individuale della persona offesa, essendo diretto a tutelare il patrimonio pubblico o privato da condotte violente o minacciose, a prescindere dalla volontà della persona offesa di procedere o meno. Pertanto, il giudice non può dichiarare estinto per remissione di querela il reato di danneggiamento con minaccia o violenza, ma deve procedere all'accertamento della responsabilità penale dell'imputato e all'applicazione della relativa sanzione, in quanto la perseguibilità d'ufficio di tale reato impedisce che la volontà della persona offesa possa incidere sulla punibilità della condotta. La sentenza che dichiara estinto per remissione di querela anche il reato di danneggiamento con minaccia o violenza è pertanto errata e deve essere annullata senza rinvio limitatamente a tale reato, affinché il procedimento prosegua per l'accertamento della responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. BELMONTE Mariateresa - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE della REPUBBLICA presso il TRIBUNALE DI PISTOIA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/05/2021 del GIUDICE DI PACE DI PISTOIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PIERANGELO CIRILLO;
letta la requisitoria a firma del Sostituto Procuratore Generale, PASQUALE SERRAO D'AQUINO, che ha chiesto di annullare la sentenza senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO…

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