Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37142 del 26 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:37142PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione di condotte delittuose, in particolare di stalking e violenza sessuale ai danni di una minorenne, può giustificare l'applicazione della misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere, nonostante la mancanza di precedenti penali e la presenza di elementi favorevoli della personalità dell'indagato, qualora emerga l'incapacità dello stesso di controllare i propri impulsi sessuali e comportamentali, come dimostrato anche dalla reazione violenta nei confronti delle forze dell'ordine. In tali casi, le misure cautelari alternative, come il divieto di avvicinamento o di dimora, possono risultare inidonee a scongiurare il pericolo di reiterazione, in ragione della gravità e della persistenza delle condotte delittuose poste in essere. La valutazione del giudice deve pertanto concentrarsi sull'attuale pericolosità sociale dell'indagato, desumibile dalle modalità e dalla persistenza delle condotte illecite, a prescindere dalla mancanza di precedenti, e deve privilegiare l'applicazione della misura custodiale ove ritenga che le misure alternative non siano sufficienti a neutralizzare il concreto pericolo di reiterazione dei reati, in particolare quando si tratti di condotte particolarmente invasive e lesive della libertà e dell'integrità psico-fisica di una persona minorenne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 20.12.2016 del Tribunale del riesame di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 20.12.2016…

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