Il dolo generico del reato di omesso versamento di ritenute previdenziali ed assistenziali può ritenersi in re ipsa, ossia presunto, in considerazione dell'entità e della durata delle omissioni, nonché della qualità di imprenditore dell'imputato, il quale ben conosceva i suoi obblighi di datore di lavoro, anche in presenza di una pregressa diffida di pagamento inviatagli dall'INPS. Il giudice chiamato a valutare la richiesta di emissione del decreto penale di condanna può deliberare il proscioglimento, secondo il disposto degli articoli 459 e 129 c.p.p., solo quando risulti evidente la prova positiva dell'innocenza dell'imputato o risulti evidente che non possono essere acquisite prove della sua colpevolezza, mentre l'analoga sentenza è preclusa quando l'infondatezza dell'accusa dovrebbe essere affermata mediante un esame critico degli elementi prodotti a sostegno della richiesta. Pertanto, il dolo generico del reato di omesso versamento di ritenute previdenziali ed assistenziali può ritenersi presunto in presenza di omissioni di rilevante entità e durata, nonché della qualità di imprenditore dell'imputato, il quale ben conosceva i suoi obblighi di datore di lavoro, anche in presenza di una pregressa diffida di pagamento, salvo che non emerga una prova positiva della sua innocenza o l'impossibilità di acquisire prove della sua colpevolezza.