Consiglio di Stato sentenza n. 2816 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:2816SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, afferma che le scelte di pianificazione urbanistica rientrano nell'ampia discrezionalità dell'Amministrazione comunale, la quale può legittimamente limitare la superficie utile edificabile di un'area al fine di contenere il consumo di suolo, anche in deroga a precedenti previsioni urbanistiche, senza che ciò integri un vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento rispetto ad altre proprietà, atteso che la valutazione dell'idoneità delle diverse aree a soddisfare specifici interessi urbanistici rientra nei margini del potere discrezionale dell'Ente, salvo che non siano riscontrabili errori di fatto o abnormi illogicità. Inoltre, la previsione di destinare una porzione di ambito a zona agricola con possibile riconversione a servizi per il tempo libero di iniziativa privata non è irragionevole, rientrando anch'essa nella discrezionalità del pianificatore, così come la facoltà di valutare con successiva variante la possibilità di ricollocare in altra area la superficie di vendita prevista, trattandosi di ipotesi priva di attualità e concretezza, dunque non lesiva. In definitiva, le scelte di pianificazione urbanistica, ove non inficiate da vizi di legittimità, sono sottratte al sindacato di merito del giudice amministrativo, il quale deve limitarsi a verificare la correttezza formale e logica del procedimento seguito dall'Amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 25/03/2024

N. 02816/2024REG.PROV.COLL.

N. 08280/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8280 del 2019, proposto da
Paradiso S.r.l. in liquidazione, in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avvocati Alberto Arrigo Gianolio e Orlando Sivieri, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio del secondo in Roma, via Cosseria, n. 5;

contro

Comune di Pordenone, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati Fulvia Bressan, Francesca Mussio e Federico Cappella, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, via Antonio Bertoloni, n. 35;

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