Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 13140 del 15 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13140CIV

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Il soggetto che agisce in giudizio per ottenere il pagamento di una prestazione contrattuale ha l'onere di provare l'esistenza di un valido rapporto contrattuale con la controparte, non essendo sufficiente la mera emissione di una fattura intestata al convenuto. Pertanto, il giudice di merito, nell'esercizio del suo potere di valutazione delle prove, può legittimamente escludere la sussistenza di un contratto tra le parti qualora ritenga che l'ordine della prestazione non sia stato effettuato dal convenuto, ma da un terzo, in assenza di elementi che dimostrino l'agire di quest'ultimo in nome e per conto del convenuto. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nell'interpretazione del contratto di appalto, senza che il sindacato di legittimità possa spingersi fino a una diversa valutazione delle risultanze istruttorie, salvo che non siano dedotti vizi logici o giuridici nell'attività ermeneutica svolta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - rel. Presidente

Dott. PARZIALE Ippolisto - Consigliere

Dott. D'ASCOLA Pasquale - Consigliere

Dott. SAN GIORGIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CARRATO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

SC. GI. , quale titolare della omonima ditta individuale, rappresentato e difeso, per procura speciale a margine del ricorso, dagli Avvocati POMPONIO Amedeo e ((omissis)), elettivamente domiciliato presso lo studio del primo in Roma, via Cicerone n. 44;

- ricorrente -

contro

TU. CO. ;

- intimato -

per la cassazione della sentenza della Corte d'appello di Torino n. 44…

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