Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8771 del 2023

ECLI:IT:TARLAZ:2023:8771SENT

Massima

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Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione sulla domanda di concessione di occupazione di suolo pubblico, pur costituendo un provvedimento implicito di rigetto, non preclude al ricorrente la possibilità di ottenere una pronuncia espressa dell'amministrazione, la quale è tenuta a provvedere entro un termine ragionevole, pena l'accertamento dell'illegittimità del silenzio e la condanna al risarcimento delle spese di lite. L'amministrazione, infatti, non può sottrarsi all'obbligo di pronunciarsi espressamente sulla richiesta, dovendo motivare adeguatamente le ragioni del diniego, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Il mancato rispetto di tali principi comporta la soccombenza virtuale dell'amministrazione, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali, anche in caso di tardiva adozione del provvedimento espresso.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/05/2023

N. 08771/2023 REG.PROV.COLL.

N. 02364/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2364 del 2023, proposto da
Cucina Romana S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Andrea Ippoliti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, largo Generale Gonzaga del Vodice 4, come da procura in atti;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Stefano Iezzi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, come da procura in atti;

per l'annullamento

PER L'ACCERTARE E DI…

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