Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48145 del 3 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:48145PEN

Massima

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Il pubblico dipendente che, mediante artifici e raggiri consistenti nel rappresentare falsamente di essere malato, non presta la propria attività lavorativa pur facendosi corrispondere la retribuzione, commette il reato di truffa e falso ai danni della pubblica amministrazione. La falsità delle certificazioni mediche prodotte, accertata anche attraverso una perizia di ufficio, unitamente alla deposizione del medico curante che disconosce gran parte delle firme apposte sui certificati, integrano gli elementi costitutivi del reato, a prescindere dalla sussistenza di una effettiva condizione di malattia dell'imputato, ove questa non sia di tale gravità da giustificare l'assenza dal lavoro. Il danno patrimoniale subito dalla pubblica amministrazione, quantificato in oltre 200 euro, non può essere considerato di valore economico trascurabile ai fini dell'applicazione dell'attenuante del danno lieve. Il diritto di difesa dell'imputato è pienamente garantito laddove il pubblico ministero e il difensore abbiano potuto esaminare il teste medico, a prescindere dall'ordine di presentazione dei singoli certificati, e le dichiarazioni rese dal medesimo teste in sede di indagini preliminari non siano state acquisite per una scelta processuale del pubblico ministero, e non per una violazione del diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di appello di Venezia del 21.1.2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Fabrizio Di Marzio;

udita la requisitoria del sostituto procuratore generale Carmine Stabile, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;

udito il difensore dell'imputato avv. (OMISSIS) il quale insiste per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la …

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