Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità in materia di pianificazione urbanistica del territorio, può legittimamente subordinare l'edificazione di un'area alla preventiva approvazione di un piano attuativo di iniziativa pubblica, senza che ciò comporti una lesione del principio di sussidiarietà orizzontale di cui all'art. 118, comma 4, Cost. Tale scelta, motivata dall'esigenza di garantire un razionale sviluppo dell'intera zona produttiva, non richiede una specifica giustificazione che tenga conto delle aspirazioni dei singoli proprietari, essendo sufficiente l'indicazione delle ragioni generali sottese alla variante urbanistica adottata. Inoltre, il vincolo imposto all'area non configura un vincolo preordinato all'esproprio, ma una mera condizione di edificabilità subordinata all'approvazione di uno strumento attuativo pubblico, idoneo a consentire la valutazione complessiva delle iniziative insediabili e l'individuazione delle opere di urbanizzazione necessarie per l'intera zona. La modifica del tracciato di un corso d'acqua, prevista nell'ambito del piano attuativo di iniziativa pubblica, è altresì legittima in quanto funzionale a un razionale utilizzo dell'area, senza che ciò comporti un pregiudizio per i proprietari dei fondi interessati.