Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12996 del 21 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12996PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione è inammissibile quando il ricorrente non esamina specificamente le considerazioni già svolte dal provvedimento impugnato, omettendo di confutare le ragioni poste a fondamento della declaratoria di inammissibilità dell'appello, quali la genericità e la mancata conferenza delle censure, la richiesta di attenuanti generiche già concesse in primo grado, nonché l'insufficiente specificazione della continuazione con precedenti reati. L'atto di ricorso deve essere autosufficiente, contenendo la precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre alla verifica della Corte di Cassazione, senza poter rinviare al mero contenuto sommario dell'atto di gravame. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma a favore della cassa delle ammende, in applicazione dei principi affermati dalla Corte Costituzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamil - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA A. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI P.d.M. Roberto M - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

avverso la sentenza 14.10.2010 della Corte d'Appello di L'Aquila;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza 14.10.2010 la Corte d'Appello di L'Aquila dichiarava inammissi…

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