Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale può essere convertito in permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, a condizione che il lavoratore extracomunitario abbia svolto regolare attività lavorativa sul territorio nazionale per almeno tre mesi, ai sensi dell'art. 24, comma 10, del D.lgs. 286/1998, come modificato dal D.lgs. 203/2016. Tale conversione è ammessa nei limiti delle quote annualmente stabilite per l'ingresso di lavoratori extracomunitari. La mancata maturazione del periodo minimo di tre mesi di lavoro stagionale, dovuta a ritardi procedimentali non imputabili al lavoratore, non costituisce motivo sufficiente per consentire la conversione del permesso di soggiorno, in quanto il rispetto del requisito temporale è espressamente previsto dalla legge come condizione necessaria per la modifica del titolo di soggiorno. Inoltre, il permesso di attesa occupazione, di cui all'art. 22, comma 11, del D.lgs. 286/1998, è riconosciuto solo ai titolari di permesso di soggiorno ordinario e non a coloro che sono in possesso di un permesso per lavoro stagionale. Pertanto, il diniego di conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale in permesso per lavoro subordinato, motivato dall'assenza del requisito della durata minima del lavoro stagionale, risulta legittimo e conforme alla normativa vigente in materia di immigrazione, anche in assenza di ritardi procedimentali imputabili alla Pubblica Amministrazione.