Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26035 del 8 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:26035PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di furto si configura anche quando l'apporto del concorrente non sia stato determinante per la realizzazione del fatto, essendo sufficiente il contributo psichico, anche se di lieve entità, purché vi sia la consapevolezza e la volontà di partecipare all'azione criminosa. Pertanto, ai fini della responsabilità concorsuale, non è necessario che l'autore materiale del reato sia noto, essendo sufficiente che il contributo del concorrente, anche se indiretto, sia accertato sulla base di elementi indiziari, purché logicamente e coerentemente valutati dal giudice di merito. La motivazione della sentenza di condanna per concorso morale nel reato di furto non è carente per il solo fatto che non siano stati esplicitati in modo analitico tutti i passaggi logici che hanno condotto all'affermazione della responsabilità, essendo sufficiente che il ragionamento seguito dal giudice risulti chiaro e privo di vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. MACCHIA Alber - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LA. LU. N. IL (OMESSO);

2) RU. AN. N. IL (OMESSO);

3) BU. LU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 12520/2008 CORTE APPELLO di TORINO, del 08/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/06/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. G. Volpe che ha concluso per la in…

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