Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19980 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:19980PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere disposta dal giudice solo quando sussistano esigenze cautelari attuali e concrete, come il pericolo di reiterazione del reato, che non possano essere adeguatamente fronteggiate con misure meno afflittive. Il giudice è tenuto a motivare in modo specifico e analitico la sussistenza di tali presupposti, senza poter fare ricorso a mere petizioni di principio o a valutazioni astratte e generiche. Inoltre, la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, a seguito della sua scarcerazione, determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione, senza che ciò comporti alcuna conseguenza sfavorevole a suo carico in termini di condanna alle spese processuali o all'applicazione di sanzioni pecuniarie, in quanto tale declaratoria non è riconducibile a una soccombenza del ricorrente, ma all'evoluzione dinamica del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILI Andrea - Presidente

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. MACRI Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

Dott. MAGRO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/11/2022 del Tribunale di ((omissis));
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANDRONIO ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8 che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 21 no…

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