Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26889 del 25 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26889PEN

Massima

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La pericolosità sociale del soggetto proposto per l'applicazione di una misura di prevenzione può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, anche provenienti da procedimenti penali in corso o definiti con sentenza di assoluzione, purché tali elementi siano certi e idonei a giustificare il convincimento del giudice circa la propensione del soggetto a delinquere. Il giudizio di pericolosità sociale non può fondarsi su una mera presunzione derivante dall'esito di un procedimento penale, ma deve essere il risultato di una valutazione complessiva della personalità del proposto, che tenga conto di tutti gli elementi processuali acquisiti, anche in un arco temporale pluriennale, e che sia adeguatamente motivata, senza lacune o contraddizioni logiche. Il giudice, pertanto, è tenuto a verificare in concreto la persistenza della pericolosità sociale del proposto, senza poter fare affidamento su una presunzione di pericolosità derivante esclusivamente dall'esito di un procedimento penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);

Avverso l'ordinanza n. 29/2014 emessa il 02/07/2014 dalla Corte di appello di Torino;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENTONZE Alessandro;

Lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con decreto emesso il 02/07/2014 la Corte di appello di Torino confermava il decreto emesso dal Tribunale di Tor…

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