Il proprietario di un fondo compreso nel perimetro di una concessione mineraria ha diritto a un indennizzo per l'occupazione temporanea del proprio terreno da parte del concessionario, ai sensi dell'art. 19 del R.D. n. 1443/1927, anche quando l'occupazione è finalizzata all'esecuzione di attività di bonifica del sito minerario disposte dall'Autorità concedente. Tale indennizzo è dovuto per il periodo intercorrente tra la rinuncia alla concessione da parte del concessionario e la pubblicazione del decreto di accettazione di tale rinuncia da parte dell'Autorità mineraria, durante il quale il proprietario non può godere del proprio fondo. L'indennità deve essere quantificata secondo i criteri previsti dagli artt. 49 e 50 del d.p.r. n. 327/2001, pari a un dodicesimo del valore venale del bene per ogni anno di occupazione o frazione di anno, tenendo conto delle caratteristiche e della destinazione urbanistica del terreno, anche con riferimento a eventuali transazioni aventi ad oggetto beni analoghi. Il diritto all'indennizzo sussiste anche quando il proprietario del fondo non sia estraneo all'attività mineraria, in quanto il vincolo conformativo della proprietà riguarda solo il giacimento minerario in sé, mentre l'occupazione del soprassuolo è suscettibile di arrecare un pregiudizio al proprietario, che deve essere risarcito.