Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5689 del 5 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:5689PEN

Massima

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La legittima difesa, anche in forma putativa, è configurabile solo quando l'autore del fatto versi in una situazione di pericolo attuale per la propria incolumità fisica o intervenga a tutela dell'integrità di persona che si trovi in una condizione tale da rendere necessitata e priva di alternative la sua reazione all'offesa mediante aggressione. Pertanto, l'esclusione della scriminante è giustificata quando, alla stregua di un giudizio ex ante ed in concreto, non emergano prove dirette di una situazione di attuale ed inevitabile soccombenza dell'agente rispetto all'antagonista, essendo la reazione di allontanarsi per armarsi e infierire sull'altro una scelta ritorsiva consapevole e volontaria, solo emotivamente condizionata dal clima di tensione. In tema di concorso di persone nel reato, sussiste la responsabilità a titolo di concorso anomalo qualora l'evento ulteriore, benché prevedibile in quanto collegato da un nesso di pura eventualità rispetto al delitto base programmato, non sia stato dall'agente voluto neppure nella forma del dolo indiretto; ricorre, invece, l'ipotesi del concorso ex art. 110 c.p. ove l'agente abbia effettivamente previsto l'evento o comunque accettato il rischio del suo verificarsi. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dal giudice con l'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, a maggior ragione dopo la riforma dell'art. 62-bis c.p. per effetto della quale, ai fini della concessione della diminuente, non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza dell'imputato. Infine, la mancata deduzione con specifico motivo di appello della richiesta di non menzione della condanna inflitta preclude l'annullamento della sentenza impugnata sul punto, non potendo la Corte di cassazione operare un giudizio, necessariamente anche di fatto, circa la concedibilità o meno all'imputato del beneficio richiesto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/10/2017 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. DI LEO GIOVANNI che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
Il difensore presente chiede l'accoglimento del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza…

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